Biblioteca Digitale
La Biblioteca digitale viene realizzata grazie al contributo annuale della Conferenza Episcopale Italiana – Sezione Arte Sacra e Beni Culturali e dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura .
Per eventuali informazioni contattare: cser@cser.it
Pubblicazioni periodiche e Collane editoriali
Studi emigrazione
L'Emigrato
Selezione CSER
Dossier Europa
Collana Sussidi – Storia della Congregazione Scalabriniana
Quaderni UDEP
Italica Gens
Congresso Internazionale delle Missioni Cattoliche
Rassegna stampa Ministero Affari Esteri Direzione generale emigrazione e affari sociali
ANNALI ACCADEMICI CANADESI
Nuovi Orizzonti Europa (già la Missione – Nuovi Orizzonti Emigrazione)

Eboli è una tranquilla cittadina della Campania, importante centro di comunicazioni stradali e ferroviarie. Ma la sua piaga è la disoccupazione. Un giorno, arriva la brutta notizia: l’installazione delle industrie previste per Eboli è annullata. Basta questa voce, per far scoppiare la rabbia della città.

P ETROLIO, « golpe » in Cile, Watergate negli Stati Uniti, guerra
tra arabi ed ebrei, nuovo colpo di stato in Grecia, 100.000 vittime
della fame in Etiopia, siccità in Africa : sono avvenimenti, che
danno un’impressione di scacco a quanti lottano per la pace e la
comprensione tra gli uomini.
Sono avvenimenti lontani, ma non troppo ; cominciano ad entrare
in casa : attenzione alla benzina, alla nafta, all’inflazione.
Del resto, anche nel nostro mondo del lavoro, di quartiere e
di famiglia, si é tutti testimoni di più di un « golpe », di colpi di forza :
« L’ultima parola é questa e basta ! » « LIP : c’est fini I » « Qui
comando io ! »
Speranza di un mondo più giusto e fraterno ? Oppure uno
scacco dietro l’altro ?
Dove va allora a finire il significato del Natale per noi adulti,
una volta passata la poesia dell’infanzia ?

DA alcuni mesi, i « lavoratori stranieri » fanno
sentire la loro voce ed il loro peso, sul piano
sia nazionale che europeo. Dimostrano di
aver acquisito una coscienza di classe e di saper
far valere i propri diritti.
Una prova, tra le altre, sono state le manifestazioni
e gli scioperi scatenati alla Renault nel
mese di marzo dagli O.S., che nella quasi totalità
erano immigrati e degli ultimi arrivati.

ESTATE nera, quella appena trascorsa, per gli immigrati in Francia.
Quattro « leaders » dei principali movimenti di difesa degli immigrati
hanno ricevuto l’ordine di espulsione.
Sul piano europeo, le cose non vanno meglio. Nell’Europa occidentale
vivono 11 milioni di emigrati : Italiani, spagnoli, portoghesi, jugoslavi,
turchi, greci, arabi, africani. Molti di essi sono clandestini. E spesso
suscitano i timori razzisti delle popolazioni ospitanti.

Fino a qualche anno fa, i giornali francesi parlavano molto poco degli
immigrati. Ora, quasi ogni giorno, si occupano di loro. Che cosa succede ? ANZITUTTO vi è un profondo malessere negli stessi francesi. La disoccupazione
imperversa; vi sono più lavoratori che posti da riempire. La
crisi degli alloggi preoccupa ; si costruisce molto, ma gli affitti sono troppo
elevati per i lavoratori. La scuola è in crisi : non vi sono sufficienti locali e
insegnanti qualificati, soprattutto nel quartieri nuovi e nei quartieri popolari.
Vi è anche la crisi degli ospedali e delle carceri : sono male equipaggiati.

Le elezioni sono passate. Da sinistra e da destra ci hanno imbottito
le orecchie di molte promesse. Ma, ognuno se n’è accorto, nessun
candidato ha mai sollevato il problema degli immigrati. Tanto,
questi protestano e organizzano scioperi della fame, ma non votano.
Sono persone senza voce e senza peso politico.
Ora un nuovo governo ha assunto il potere.