
CLEOFE FORTI. Una maestra per contadini ed emigrati
Ci sono figure che restano ai margini della grande storia, ma che in realtà ne custodiscono il cuore più vivo. Cleofe Forti è una di queste. Maestra elementare in un’Italia segnata dalla povertà, dall’analfabetismo e dalle partenze dolorose di tanti uomini e donne costretti a cercare futuro altrove, seppe trasformare l’insegnamento in una missione di riscatto. Il libro che le è dedicato non è solo una biografia, ma un viaggio dentro la memoria collettiva delle comunità contadine ed emigranti che lei ha saputo illuminare con la forza semplice della cultura.

Una maestra che insegnava a credere in sé stessi
Cleofe non insegnava soltanto a leggere e scrivere: insegnava a credere in sé stessi, a sentirsi parte di una dignità più grande della miseria. Con il suo lavoro instancabile, ha reso la scuola un luogo di accoglienza e di possibilità, un ponte tra il mondo contadino e quello dei sogni, tra la vita dura della terra e le speranze che portavano oltre oceano.
In un tempo in cui l’educazione era privilegio per pochi, lei ha aperto porte che parevano sigillate.
Nelle pagine del volume “Cleofe Forti Una maestra per contadini ed emigrati” ritroviamo le radici di tante storie familiari, il coraggio dei nostri nonni che hanno imparato a scrivere il proprio nome, il dolore di chi ha lasciato casa con una valigia e la forza di chi non si è mai arreso.
Il volume scritto da Anna Pia Bidolli ci ricorda che l’emigrazione non è solo spostamento geografico, ma trasformazione culturale e personale. Un libro che non appartiene solo agli studiosi, ma a chiunque voglia tenere vivo il filo della nostra storia condivisa.
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