
I numeri della nuova schiavitù
Tra i dati più inquietanti citati nel volume, “tratta e schiavismo moderno. Profili di analisi e misure di intervento” Spicca l’ultimo aggiornamento del Global Slavery Index (Walk Free, 2023), che stima in oltre 50 milioni le persone coinvolte in condizioni di schiavitù moderna. Si tratta di donne, uomini e bambini impiegati in: agricoltura, edilizia, industria tessile, prostituzione forzata, assistenza domestica non retribuita. Questi dati dimostrano che la schiavitù non è affatto un ricordo del passato: è una pratica riformulata, invisibilizzata, spesso incorporata nel funzionamento stesso dell’economia globale.
Conoscere per agire
Il numero 238 di Studi Emigrazione “tratta e schiavismo moderno. Profili di analisi e misure di intervento”
È della giornata del 8 febbraio promossa dal CSER (si veda anche articolo) si restituisce un quadro inquietante, ma necessario. La tratta non è solo un crimine contro la persona, ma anche uno specchio delle nostre disuguaglianze globali, dei nostri silenzi collettivi e delle responsabilità politiche eluse. La sua persistenza ci interroga non solo come osservatori, ma come società: quanto siamo disposti a riconoscere il volto umano dietro le statistiche? E quanto vogliamo davvero trasformare i nostri modelli di accoglienza, sviluppo e giustizia? Solo intrecciando analisi scientifica, consapevolezza pubblica e impegno politico possiamo rompere il ciclo di sfruttamento che riduce milioni di vite a invisibili ingranaggi dell’economia globale.


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