
Recensione di Nuovi Orizzonti Europa 1-2025. Un mondo in cammino: fede, giustizia, e speranza

È uscito il nuovo numero di “Nuovi Orizzonti Europa” il primo dell’ anno 2025 (gennaio-marzo), si presenta come un viaggio attraverso le sfide e le speranze del nostro tempo. Non si tratta solo di informare ma di accompagnare i lettori in una riflessione condivisa su ciò che ci lega come esseri umani: la ricerca di senso, la sete di giustizia, il bisogno di comunità. (legassi” La nostra missione è rendere l’Italia un Paese libero dalle giustizie – di Don Ciotti pag. 9).
In un mondo ancora segnato dalle ombre della guerra e dalla precarietà economica, l’articolo (Quando la paura della guerra buca le tasche dei cittadini- Tony Paganoni pag.5) ci riporta alla dimensione emotiva e sociale del conflitto, restituendo voce a chi vive nel timore del domani. Questo racconto si intreccia con la visione di una speranza concreta, raccontata in “La gioia di Pasqua”, dove la rinascita spirituale diventa simbolo di resistenza e fiducia collettiva. Al centro del numero, si colloca anche una riflessione sull’impegno civico e sociale, in tempi in cui la fiducia nelle testimonianze di chi lavora ogni giorno per una società più equa è un invito a non rassegnarsi.
Non mancano gli sguardi sul mondo: “La violoncellista di Gerusalemme” – è molto più di un ritratto artistico – è una storia di pace è dialogo e riconciliazione. L’arte diventa qui uno strumento di unione, capace di superare muri fisici e culturali.
A fare da filo conduttore, la dimensione della fede che si rinnova e si trasforma: la rubrica (“Pellegrini di speranza” – pag.18) ci accompagna nei cammini di chi cerca Dio nelle strade del mondo, mentre (“Il battesimo degli adulti in Francia” – pag. 24) racconta la riscoperta della spiritualità in età adulta, spesso dopo un lungo percorso personale e interiore.
Questo numero non ci offre soluzioni semplici, ma ci invita a rimettere al centro l’umano, in tutte le sue forme: vulnerabile, errante, ma anche capace di speranza, visione e cambiamento. Di fatto è una chiamata alla responsabilità: leggere queste storie significa anche interrogarsi su da che parte vogliamo avere nel nostro tempo.
Leggi anche l’articolo “Pillole di CSER: Muri di paura e ponti di speranza”
(S.V. Klinger)

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