
E Dante sbarcò in America” : quando il Poeta viaggiò con gli emigranti italiani

“…E Dante sbarcò in America” – Quando il Poeta viaggiò con gli emigranti italiani
di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto
(Tau Editrice, collana Testimonianze e esperienze delle migrazioni, 2023)
Chi avrebbe mai pensato che Dante Alighieri, simbolo della lingua e della cultura italiana, potesse “sbarcare” in America? Eppure è proprio questa l’idea al centro del libro …E Dante sbarcò in America, firmato da Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto, pubblicato da Tau Editrice con la prefazione di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
Le autrici ci accompagnano in un viaggio tra storia, cultura e memoria, seguendo le tracce del Sommo Poeta nelle comunità di emigrati italiani che, tra Ottocento e Novecento, cercarono fortuna negli Stati Uniti. Con loro, in valigia, portarono non solo il dialetto, le ricette e le fotografie di famiglia, ma anche Dante – simbolo di una patria lontana e di un’identità da custodire.
Dante, viaggiatore con gli emigranti
Il libro mostra come Dante sia diventato un “ponte culturale” tra Italia e America. Già nel XIX secolo, intellettuali come Henry Wadsworth Longfellow, traduttore della Divina Commedia, contribuirono a far conoscere il Poeta agli americani. Ma furono gli emigranti stessi – muratori, contadini, artigiani – a renderlo vivo, organizzando feste dantesche, erigendo monumenti e intitolando piazze al poeta.
Dante, in questo senso, non è solo il padre della lingua italiana: è un compagno di viaggio, un simbolo di riscatto per chi partiva con la speranza di una vita migliore.
Un mosaico di storie e luoghi
Cannizzaro e Operto alternano ricerche storiche, testimonianze e immagini di monumenti danteschi sparsi per l’America. Dalla “Little Italy” di New York ai piccoli centri del Midwest, il libro racconta come la cultura italiana abbia messo radici oltreoceano, intrecciandosi con quella americana.
L’opera è anche bilingue (italiano-inglese): un modo per rendere accessibile questa eredità alle nuove generazioni di italo-discendenti, ma anche a chi, oggi, vive l’esperienza della migrazione in altri contesti.
La prefazione di Mons. Pierpaolo Felicolo
Nella prefazione, mons. Felicolo offre una lettura pastorale e simbolica del libro: la migrazione, scrive, è un viaggio che ci riguarda tutti. Così come Dante attraversa l’Inferno per ritrovare la luce, anche gli emigranti italiani – e, in fondo, ogni migrante – affrontano un cammino di dolore e speranza, in cerca di una “patria” umana e spirituale.
Il suo messaggio è chiaro: ricordare le radici serve non per chiudersi, ma per costruire ponti tra popoli e generazioni.
Un libro per ricordare e per riflettere
…E Dante sbarcò in America non è solo un saggio, ma un viaggio nella memoria collettiva degli italiani all’estero. È un invito a riscoprire la nostra storia migratoria, fatta di sacrifici e orgoglio, di cultura e resilienza.
Un libro che unisce passato e presente, mostrando come ogni migrazione – allora come oggi – porti con sé non solo valigie, ma anche parole, idee e sogni.
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