
Dossier statistico immigrazione 2024
Dossier Statistico Immigrazione 2024 – Oltre i numeri, le persone
Ogni anno il Dossier Statistico Immigrazione, curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in collaborazione con il Centro Studi Confronti e l’Istituto di Studi Politici S. Pio V, offre una fotografia nitida – e spesso scomoda – della realtà migratoria in Italia.
La 34ª edizione, presentata nel 2024, sceglie di partire da una domanda semplice ma radicale, contenuta nel titolo dell’introduzione di Luca Di Sciullo, presidente di IDOS: “Fino a quando?”
“Fino a quando?” – Le parole che interrogano la coscienza collettiva
Nella sua introduzione, Di Sciullo non si limita a introdurre dati o tendenze. Con un linguaggio diretto e visivo – citando episodi reali come la tragica vicenda di Satnam Singh, bracciante indiano abbandonato morente dopo un incidente sul lavoro – chiede fino a quando continueremo a considerare l’immigrazione solo come un “problema da gestire”.
L’interrogativo non riguarda solo le politiche, ma il modo in cui la società italiana guarda all’altro: “fino a quando continueremo a parlare di numeri senza vedere le persone?”
È un invito, più che un’introduzione: un appello a superare l’ottica emergenziale e a riconoscere la dimensione strutturale, umana e sociale delle migrazioni.
“Ali spiegate, ali spezzate” – L’Italia che parte e che accoglie
Nel suo contributo, Antonio Ricci – uno dei curatori storici del dossier – propone un’analisi lucida e attuale sull’emigrazione italiana contemporanea.
In “Ali spiegate, ali spezzate. L’emigrazione italiana tra nuove opportunità”, Ricci mette in luce una verità spesso trascurata: anche oggi gli italiani emigrano, e lo fanno in numeri significativi. Non più solo “fuga dei cervelli”, ma un flusso variegato che unisce giovani professionisti, lavoratori qualificati e famiglie in cerca di condizioni di vita migliori.
Il titolo gioca sul doppio registro delle “ali spiegate” – chi trova all’estero un’occasione di realizzazione – e delle “ali spezzate”, che evocano precarietà, solitudine e fallimenti.
Un richiamo a non dimenticare che la mobilità è un tratto condiviso della storia italiana, e che parlare di migrazioni significa anche parlare di noi.
“Verso un’effettiva gestione dei flussi migratori?” – L’analisi di Salvatore Strozza
Il demografo Salvatore Strozza, nel suo saggio “Verso un’effettiva gestione dei flussi migratori?”, affronta uno dei nodi più delicati: la distanza tra il linguaggio politico e la realtà dei fatti.
Dietro la retorica del “controllo dei confini”, Strozza mostra dati alla mano come le politiche migratorie europee e italiane restino spesso reattive, frammentate e poco coerenti con i bisogni del mercato del lavoro e dell’invecchiamento demografico.
La domanda che pone – “è davvero possibile gestire i flussi senza una visione comune e una governance a lungo termine?” – riecheggia quella di Di Sciullo: non basta contare chi entra o chi esce, serve capire perché e quali opportunità reciproche la mobilità porta con sé.
“Nuovi cittadini per una nuova cittadinanza” – L’Italia che cambia
Un altro contributo chiave del dossier è quello di Cinzia Conti, che in “Nuovi cittadini per una nuova cittadinanza” esplora il tema dell’inclusione e del riconoscimento.
L’autrice evidenzia come oltre un milione di persone abbiano acquisito la cittadinanza italiana nell’ultimo decennio, ma spesso senza un reale percorso di partecipazione o appartenenza.
Il suo articolo invita a ripensare il concetto stesso di cittadinanza – non solo come atto amministrativo, ma come relazione viva, fatta di diritti, doveri e appartenenza reciproca.
Conti sottolinea che la nuova Italia è già multietnica e pluriculturale, e che la sfida non è “integrare” chi arriva, ma costruire un noi collettivo più ampio e consapevole.
Il valore di un dossier necessario
Il Dossier Statistico Immigrazione 2024 non si limita a fornire numeri e tabelle: racconta le tendenze demografiche, le trasformazioni del mercato del lavoro, l’impatto delle politiche europee, ma anche le storie dietro le statistiche.
Con oltre 500 pagine e contributi di esperti, sociologi, demografi e operatori, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per chi voglia comprendere davvero la società italiana contemporanea.
Come ci fa riflettere Di Sciullo nell’introduzione, questo Dossier è fondamentale per interrogare noi stessi. Non basta più sapere quanti sono gli immigrati. Bisogna chiedersi chi siamo noi, nel modo in cui li guardiamo e nel modo in cui interagiamo, nel modo in cui accettiamo che vivano o vengano fatti vivere?
Un invito potente a passare dalla statistica alla coscienza, dai dati alle persone.


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