
Approfondimento di SE 237/2025: l’immigrazione a Genova dati 2024
Immigrazione a Genova: dati 2024 e nuove sfide
Genova, nel 2024, ha registrato un’immigrazione stabile e significativa che ha influenzato positivamente il tessuto demografico e socio‑economico della città.
Al 1° gennaio, i cittadini stranieri residenti sono circa 63.700, pari all’11 % della popolazione, una percentuale in crescita rispetto agli anni precedenti (dati ISTAT).
Integrazione in azione: politiche e progetti
Sul fronte della presa in carico e integrazione sociale, Genova ha intensificato le sue attività:
Nel 2024 la rete SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) ha gestito 22 progetti in Liguria, includendo minori non accompagnati, con 1.059 posti attivi .
È stato attivato il progetto “Nuove Prospettive” a Villa Bombrini, per minori stranieri vulnerabili: in pochi mesi sono stati seguiti circa 180 ragazzi, con screening e supporto socio‑sanitario individuale .
Il Comune di Genova, in collaborazione con Fincantieri e reti sociali, ha aperto 5 sportelli di mediazione culturale integrati nei luoghi di lavoro (es. ex Manifattura Tabacchi), offrendo orientamento, supporto amministrativo e sociale ai lavoratori e alle loro famiglie .
Come buona pratica di integrazione comunitaria, il progetto LgNet2 ha coinvolto arredi urbani, abitazione e civic engagement in aree svantaggiate: oltre 100 migranti hanno partecipato a interventi civici, restauro e inclusione abitativa .
Nell’ambito sanitario, Asl3 ha promosso indirizzi formativi e integrativi come “Health for All”: corsi per operatori su salute e assistenza per la popolazione migrante, mentre nel comune di Cornigliano è attivo un ambulatorio sperimentale con équipe multidisciplinare per minori non accompagnati e vulnerabili .
Il punto di equilibrio
L’immigrazione ha svolto un ruolo centrale nella ripresa demografica e occupazionale di Genova e Liguria. Grazie ai progetti di formazione mirata, al supporto pubblico-privato (Comune, Regione, terzo settore, aziende), si sono create reali opportunità di lavoro e inclusione.
Tuttavia, emergono criticità residue:
La cronicizzazione del lavoro autonomo e precario, spesso con bassa tutela e rischi, richiede politiche più strutturate e ridefinizione contrattuale .
L’attenzione deve spostarsi da un approccio emergenziale a uno di lungo termine: formazione continua, qualità dell’abitare, percorsi educativi e sanitari devono essere integrati e sostenuti nel tempo.
Genova nel 2024 ha dimostrato capacità di fare rete, trasformando flussi migratori in risorse socioeconomiche, ma resta fondamentale consolidare strumenti di integrazione strutturale — dalla casa al lavoro, dal welfare alla partecipazione civica. Un’integrazione davvero efficace non è solo numeri, ma prassi quotidiane di accoglienza, tutela e crescita condivisa.
Per approfondire leggi, in Studi Emigrazione 237/2025, gli articoli:
- Le immigrazioni straniere a Genova, Francesca Martini
- Stress migratorio e adattamento culturale: quali associazioni con le caratteristiche personali e socio-demografiche dei migranti?
Matthew Olusola Akinyemi

Leave a Comment