Scalabriniani la Rivista- luglio – agosto – 2000 – n. 4

La “fioritura vocazionale” lascia sperare che nell’arco di alcuni anni la Congregazione si arricchirà annualmente di circa venti nuovi missionari, un numero nettamente superiore all’attuale. Se questo comporterà per la Congregazione l’investimento di risorse e di personale sul fronte della promozione vocazionale e della formazione per garantire il carisma missionario-scalabriniano, tutti siamo chiamati al supporto della preghiera e del sacrificio e a spargere “i semi che germoglieranno nei tempi stabiliti dal Signore”. La celebrazione del Giubileo dei Migranti, a Roma e nel mondo intero, ha evidenziato quanto sia attuale l’intuizione profetica del Beato Fondatore e quanto sia impellente la risposta, della Chiesa e della Congregazione in particolare, al richiamo che proviene, come ai suoi tempi, dal mondo multicolore delle migrazioni. Giovanni Paolo H, nel messaggio rivolto alla moltitudine dei migranti e agli oltre 800 sacerdoti che operano nel campo delle migrazioni (fra cui un centinaio di Missionari Scalabriniani), convenuti il 2 giugno in Piazza San Pietro, ha ribadito quanto sia necessaria nella Chiesa soprattutto la carità dell’accoglienza. “Purtroppo -ha sottolineato il Papa -non mancano tuttora nel mondo atteggiamenti di chiusura e perfino di rifiuto, dovuti ad ingiustificate paure ed al ripiegamento sui propri interessi”. E proprio “in una società come la nostra, complessa e segnata da molteplici tensioni, la cultura dell’accoglienza chiede di coniugarsi con leggi e norme prudenti e lungimiranti”.