Studi Emigrazione – dicembre 2004 – n.156
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Il fenomeno della mobilità delle risorse umane per la scienza e la tecnologia ed il problema, ad esso collegato, della “fuga dei cervelli” sono stati analizzati ormai da oltre quaranta anni, anche se l’interesse per queste tematiche, sia sul piano scientifico che su quello politico, è stato abbastanza discontinuo.
Negli ultimi anni, questi argomenti sono però stati oggetto di un numero crescente di studi, data l’importanza assunta dalla scienza e dalla tecnologia nonché dal legame sempre più stretto tra sviluppo scientifico e sviluppo economico nel XX secolo. Le risorse umane destinate ai proc!:lssi di innovazione si sono dimostrate essere l’elemento fondamentale per sviluppare e mantenere la competitività di un sistema-paese: è quindi naturale che all’incremento qualitativo e quantitativo di queste risorse venga assegnata una priorità molto alta in tutti i paesi industrialmente avanzati.
SOMMARIO
Introduzione, pag. 771
La storia del brain drain, M. Carolina Brandi, pag. 775
Le migrazioni qualificate in Italia, Sveva Avveduto, M. Carolina Brandi, pag. 797
La skilled migration al femminile: il caso delle donne italiane in Svizzera, Enrico Todisco, Flavia Cristaldi, Claudia Cariani,
Giovanna Tattolo, pag. 831
I ricercatori stranieri in Italia: fattori di push e pull, M. Carolina Brandi, Loredana Cerbara, pag. 869
La mobilità delle alte qualifiche in Europa, Canada e USA, Sveva Avveduto, pag. 889
Le migrazioni qualificate nell’Australia degli anni novanta, Corrado Bonifazi, pag. 913
Il brain drain di scienziati ed ingegneri: il caso francese, Stefano Boffo, Fabio Di Pietro, pag. 931
La Germania tra fuga e ricerca di cervelli, Piero Dell’Anno, pag. 973
Immigrazione di lavoratori altamente qualificati in Portogallo, Joào Peixoto, pag. 987
Le politiche relative alle migrazioni qualificate, M. Carolina Brandi, pag. 1003
Rassegna delle riviste – Libri ricevuti, pag. 1017
Indice del Volume XLI, pag. 1022