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Studi Emigrazione n° 229/2023

Studi Emigrazione Anno LX: 229/2023

Dopo la pubblicazione dello scorso fascicolo Lingua, emigrazione, economia italiana nel mondo (228, 2022), curato da Massimo Vedovelli, ci siamo chiesti come lavorare ancora sull’insieme dei movimenti dalla, nella e verso la Penisola italiana. Abbiamo quindi continuato a insistere sull’uso della lingua italiana di chi parte e di chi arriva e sul suo apprendimento, qui e fuori d’Italia, perché la linguistica ci offre il modo di affrontare oltremodo complesso. Inoltre abbiamo visto come la questione della lingua si intersechi con molti altri aspetti della vicenda migratoria: abbiamo appena accennato a quelli educativi e a religiosi, ma in questo fascicolo troviamo anche la retorica nazionalistica durante la Grande guerra e quella xenofoba (il discorso dei nuovi razzismi), nonché i nuovi modi di raccontare quanto accade oggi (la rappresentazione pubblica e mediale).
L’approccio linguistico si riverbera dunque su un caleidoscopio multiforme, che tocca differenti settori dell’esistenza, a partire da quello identitario. Allo stesso tempo quest’ultimo riflette un’altra infrastruttura, che in questo numero è affrontata scandagliandone le dimensioni giuridica e statistico-economica. Per la prima è discussa la lentezza della protezione internazionale, che resta sempre un passo indietro rispetto a quanto servirebbe. Per la seconda è scandagliato l’impatto del primo anno di pandemia sul lavoro (e sull’esistenza) degli immigrati.
In questo modo abbiamo ampliato quanto il Centro Studi Emigrazione ha portato avanti nei suoi più recenti colloqui e libri internazionali. Questo numero infatti, pur se alcuni contributi guardano a quanto accaduto nel secolo scorso, è incentrato soprattutto sul nostro presente e cerca di mostrare come un approccio, dinamico e complesso quale quello linguistico, ci permetta di osservare varie sfaccettature della mobilità odierna e dei suoi travagli.