Scalabriniani la Rivista- novembre – dicembre – 1999 – n. 6

Porto ancora in me l’immagine di quel quadro e la rivedo spesso nella vita di tanti emigrati e missionari. di qua e di là degli oceani, alla stazione Termini della Città Eterna, di sera al Gianicolo quando il bangladeshino mi offre le rose rosse, un sorriso accattivante, la confessione, con parole tronche e gesticolale, di dover dormire a turno in un locale affittato a caro prezzo. Rivedo quell’immagine nei due discepoli, disorientati e tristi, in cammino. Gesù cammina con loro, dipinge il suo autoritratto di morte, di speranza e di resurrezione pasquale. Ma i loro occhi sono incapaci di riconoscerlo. Sono straniero, non ho dove posare il capo … , Dio mio, che storia … , che storie!