Nuovi Orizzonti Europa – Emigrazione n. 7 – novembre- 1992

Che cosa è successo dalla data di approvazione del trattato di Maastricht, il 7 febbraio 1992, esaltata ed esaltante, per essere oggi sconcertati e paurosi sull’esito dell’Unione Europea, costruita in più di qua­rant’anni di passione e di continuata azione politica raddoppiando gli Stati membri, partiti in sei nel 1951 con la CECA e con il Trattato di Roma del 1957? A Maastricht, il Trattato immaginava un’Europa diversa dalla precedente: ten­tava di passare dall’unione economica a quella politica, integrando le politiche delle vecchie Nazioni-Stato europee, che divenivano comuni nella politica e­stera e nella difesa. Inaspettato scoppiò il primo no della Danimarca, il 2 giu­gno scorso. Ed un sì di scarso valore fu quello della Francia, il 20 settembre, che copriva poco più del 30% del suo elettorato. Ma il peggio venne proprio dal settore economico-finanziario, nel quale si dava per cena la meravigliosa Unità Europea. Invece, il Sistema Monetario Europeo (SME) , il prodigioso sviluppo dei commerci e delle attività industriali, il benessere generalizzato, e l’Europa fra le prime nazioni del mondo, sono sottoposti ad un terremoto a metà settembre ed il caos, che ne deriva, pana alla svalutazione di quasi tutte le monete europee, all’uscita dell’Italia e dell’Inghilterra dallo SME. Ancora una volta : che cosa è successo? Alle origini, la Comunità europea aveva creato il Mercato Comune del Carbone e dell’Acciaio; poi dei prodotti agricoli; infine dei prodotti agricoli; infine dei prodotti industriali: gradualmente, i vari momenti storici, soprattutto le crisi del petrolio, avevano indotto gli industriali ad abbandonare il protezionismo na­zionale, di vecchia marca ottocentesca, per aprirsi ad un mercato unico, tutto sommato più vantaggioso. Restava fuori il mercato finanziario. Eccolo, là, da agosto: basta che il marco renda di più e che la Banca Centrale Tedesca non sappia che farsene dei piagnistei italo-inglesi, che queste due monete crollano, escono dall’Europa.