
In memoria di Antonio Golini (1937-2025)
Matteo Sanfilippo
Il 10 maggio è scomparso Antonio Golini per quasi 50 anni fedele compagno di ricerca del Centro Studi Emigrazione di Roma e della sua rivista, oltre che eminente studioso.
Nato a Catanzaro, ma laureatosi in Scienze statistiche e attuariali nel 1960 alla Sapienza di Roma, 15 anni dopo vi è diventato ordinario di demografia. Nello stesso anno ha iniziato a insegnare pure nella LUISS e dopo altri 5 anni ha fondato, sempre a Roma, l’Istituto di ricerche sulla popolazione (IRP) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che ha diretto sino al 1997. Dal 1983 ha rappresentato l’Italia a New York nella Commissione su popolazione e sviluppo delle Nazioni Unite e ne è stato nel 2000-2002 e presidente nel 2002-2003. Sempre nel 1983 è entrato a far parte a Parigi del Migration working party, forum dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), cui ha partecipato sino al 2000. Nel 1999 è chiamato nella Commissione di garanzia dell’informazione statistica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che presiede dal 2002 al 2005. A partire dagli anni Ottanta del Novecento partecipa inoltre ad alcune commissioni dell’Istat e nel 2013-2014, presiede ad interim quest’ultimo. Membro dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia delle Scienze di Torino, ha diretto dal 1993 al 2008 la rivista Genus.
Le sue pubblicazioni hanno toccato più punti nevralgici della vicenda italiana ed europea. In particolare ha studiato l’invecchiamento delle società occidentali e le conseguenze delle migrazioni. Riguardo alla società italiana possiamo qui ricordare il percorso che va da Attuali tendenze della popolazione in Italia. Problemi e prospettive, conferenza edita in volume per l’Accademia dei Lincei (1979) al libro a più mani La demografia dei comuni italiani (CNR 1988), per poi proseguire con la triste riflessione su Il malessere demografico in Italia. Una ricerca sui comuni italiani, scritto con Antonio Mussino e Miria Savioli (Il Mulino 2001) e Italiani poca gente. Il Paese ai tempi del malessere demografico, scritto assieme a Marco Valerio Lo Prete (LUISS University Press 2019). Il discorso è allargato a tutto il globo terrestre in La popolazione del pianeta (Il Mulino 1999; seconda edizione aggiornata 2003) e a tutto il nostro periodo con Il secolo degli anziani: Come cambierà l’Italia, curato assieme ad Alessandro Rosina (Il Mulino 2012).
L’attività nel CNR e nell’ISTAT, nonché la partecipazione a varie istituzioni europee ed internazionali è dovuta a, ma anche causa scatenante dei timori alla base di questi lavori. Golini paventa a questo punto l’incapacità dei governi italiano ed europeo di comprendere le problematiche demografiche alla base della sua riflessione: vedi il contributo alle collettanee della Fondazione Giovanni Agnelli Famiglia, figli e società in Europa. Crisi della natalità e politiche per la popolazione (1991) e Politiche per la popolazione in Italia (1994), nonché Tendenze demografiche e politiche per la popolazione (Il Mulino 1994) da lui curato.
Ribadisce allora che, se aumenta l’età della popolazione, decrescono le nuove nascite e bisogna ricorrere all’immigrazione per avere forze giovani: La questione migratoria e il quadro demografico italiano, apparso su Il Mulino,1, 1999. Al proposito il forum online Neodemos ha ricordato in occasione della sua dipartita il suo contributo La 40° sessione della Commissione delle Nazioni Unite su Popolazione e sviluppo, apparso nel maggio 2007. Sempre su Neodemos, Golini ha postato negli anni le sue preoccupazioni: Quale futuro per la popolazione delle città italiane?, con Cristiano Marini, 30 aprile 2008; Se ce ne fosse bisogno … un’ulteriore conferma del nostro “bisogno” di immigrati, con Anna Di Bartolomeo, 28 aprile 2010. Inoltre ha analizzato i momenti di crisi passati: A cento anni dalla Grande Guerra: effetti demografici nel breve e nel lungo periodo, con Elena Grimaccia (9 giugno 2015).
In quanto appena descritto ritorna continuamente l’immigrazione in Italia e nel mondo. Però, delle migrazioni ha iniziato a occuparsi in un altro contesto, quello dei flussi interni alla Penisola: Distribuzione della popolazione, migrazioni interne e urbanizzazione in Italia (Istituto di Demografia 1974). Poi si interroga sulle partenze nella vicenda italiana: Presupposti e conseguenze demografiche dell’emigrazione (Droz 1978); Uno sguardo a un secolo e mezzo di emigrazione italiana, scritto assieme a Flavia Amato per il volume I (Partenze) della Storia dell’emigrazione italiana curata da Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi ed Emilio Franzina (Donzelli 2001).
Negli anni Ottanta comincia a valutare il peso delle nuove migrazioni da est verso ovest, da sud verso nord: Ammontare e crescita delle popolazioni immigrate (IRP 1984); i saggi con Corrado Bonifazi e Alessandra Righi per gli Atti della conferenza internazionale sulle migrazioni, Roma, 13-16 marzo 1991 (Editalia 1991) e per The new geography of European migrations a cura di Russell King (Belhaven Press 1993); infine South-North migration with special reference to Europe, Giuseppe Gesano e Frank Heins, in International Migration (29, 2, 1991). L’attenzione per l’Italia in questo quadro è notevole, a partire dal libro con Bonifazi Problemi e valutazione dell’immigrazione straniera in Italia, CNR-IRP 1990). Per la Penisola si chiede anche come valutare l’integrazione dei nuovi arrivati. Sul tema collabora ai due volumi del Rapporto sull’integrazione degli immigrati in Italia, curati da Giovanna Zincone (Il Mulino 2000 e 2001) e dirige L’immigrazione straniera: indicatori e misure di integrazione Il Mulino 2006). Ritorna qui la questione delle politiche governative: il working paper Una politica per l’immigrazione straniera in Italia (CNR/IRP, 1989); Facts and problems of migratory policies, in International migration and development. Continuing the dialogue: Legal and policy perspectives, a cura di Joseph Chamie e Luca Dall’Oglio (IOM 2008); International migrations and migratory policies: focus on Italy and the European Union, in Review of Economic Conditions in Italy, 3, 2004. Allarga il focus su scala planetaria in I movimenti di popolazione nel mondo (in Migrazioni. Scenari per il XXI secolo, vol. I, Agenzia Romana per la Preparazione del Giubileo, 2000) e in Politiche migratorie (in L’incidenza economica dell’immigrazione, a cura di Massimo Livi Bacci, Giappichelli 2005).
Alcuni di questi temi tornano negli articoli per “Libertà civili”, il bimestrale del Dipartimento omonimo del Ministero degli Interni, dove inoltre anticipa negli anni Dieci quanto è dibattuto qualche anno dopo: Le migrazioni in Italia: una prospettiva di genere (4, 2010), I minori stranieri in Italia: una galassia difficile da definire e quantificare (1, 2011), Mediterraneo, il nuovo “muro” che va abbattuto (5, 2012).
La collaborazione con Studi Emigrazione, del cui comitato scientifico ha fatto parte per decenni, ricapitola buona parte del percorso appena descritto. Inizia con una breve nota su Le tendenze recenti nelle migrazioni interne, (51, 1978, pp. 401-403). Poi prende parte al dibattito su L’immigrazione straniera in Italia». III – Le problematiche della presenza straniera in Italia in una ipotesi di ricerca (71, 1983) e a questo punto si interroga su L’Italia nel sistema delle migrazioni internazionali. Evoluzione dei flussi, politiche, esigenze di conoscenza e di ricerca (91-92, 1988). Con Salvatore Strozza analizza Immigration and foreign people in six Italian metropolitan areas (129, 1998) e assieme a Strozza e Gerardo Gallo disseziona i Population trends and migratory pressure in the European Economic Area and the Euro-Middle East-Africa Region (144, 2001). Infine co- cura Mobilità umana nel XX secolo il numero 200 (2015), cui contribuisce con Nessuno decide dove nascere. Tutti devono poter decidere dove vivere. Scrive inoltre Verso una società sempre più multiculturale, in Dossier Europa Emigrazione, XIV, 1, 1989, e presenta libri o dibattiti nella biblioteca del Centro Studi. Da ultimo, il 27 marzo 2014, dirige il pomeriggio su L’Italia delle migrazioni tra prospettiva storica e sviluppi possibili. Alla sua collaborazione con la rivista dedica un contributo in Un grande viaggio. Oltre… un secolo di emigrazione italiana. Saggi e testimonianze in memoria di P. Gianfausto Rosoli (CSER 2001) e vi riviene nell’introduzione agli Scritti di Luigi De Rosa, 3, Sull’emigrazione italiana (Rubbettino, 2011).