

Nono appuntamento con “Dialoghi e Letture” 2025. Giovedì 12 giugno, alle ore 12.00, Luca Lo Basso e Matteo Sanfilippo parleranno sul caso di Genova.
Il numero 237 (genn.-marzo 2025) di Studi Emigrazione riprende il progetto Ponti di dialoghi, volto a evidenziare come le maggiori città italiane siano state nell’ultimo millennio luoghi di partenze e di arrivi. Per quanto riguarda Genova e la Liguria, l’area regionale prescelta per questo fascicolo, tale duplice ruolo è evidente: non solo il porto genovese è stato per secoli l’unico porto transoceanico della Penisola, ma ha beneficiato di una rete di porti minori disposti lungo le riviere di Levante e di Ponente. Questo sistema portuale si estende per i circa 240 km di costa, mentre la profondità verso l’interno arriva a un massimo di 35 km essendo bloccata da Appennini e Alpi liguri.
Genova è probabilmente un centro di scambi già in epoca preromana e dal V secolo a.C. è dotata di un grande porto, che ne ha potenziato la capacità commerciale e demografica. Agli inizi dello scorso millennio la repubblica genovese inizia ad asservire tutta la costa e a espandersi nel Mediterraneo, tramite i commerci e la fondazione di colonie. Poi si affaccia sull’oceano Atlantico, come comprova la genovesità di Cristoforo Colombo.
Arrivati a questa altezza cronologica Genova esporta i suoi cittadini in tutto il Mediterraneo. Come ricorda uno dei libri qui presentati, già nel medioevo è stata fatta “un’altra Genova”.
Il duplice fenomeno degli arrivi e delle partenze cresce fino alla metà del secolo scorso grazie anche all’enorme sviluppo del porto e della Marina genovesi.
In anni recenti si è iniziato a studiare il personale specializzato di questa peculiare evoluzione genovese approfondendo le figure di alcuni capitani genovesi che si sono dedicati al trasporto dei migranti.
L’evento sarà in diretta giovedì 12 giugno alle ore 12 sul canale YouTube di Cser.