Studi Emigrazione n° 228/2022
Studi Emigrazione Anno LIX: 228/2022
Con il n. 228 di Studi Emigrazione il curatore Massimo Vedovelli segna una nuova tappa di una venticinquennale ricerca, in parte condotta assieme allo CSER. Nel 1996 assieme a Graziano Tassello ha pubblicato per questo Centro Studi Emigrazione la bibliografia relativa a Scuola, lingua e cultura nell’emigrazione italiana all’estero. Due anni dopo con Andrea Villarini ha curato per il n. 132 di Studi Emigrazione la bibliografia su La diffusione dell’italiano nel mondo. Lingua, scuola ed emigrazione. Nel 2011 ha diretto per Carocci la Storia linguistica dell’emigrazione italiana nel mondo e due anni dopo per Studi Emigrazione (191, 2013) La migrazione globale delle lingue. Lingue in (super-)contatto nei contesti migratori del mondo globale. Nel 2018 infine ha diretto assieme a Barbara Turchetta Lo spazio linguistico italiano globale: il caso dell’Ontario per Pacini.
Questa attenta perimetrazione della riflessione linguistica sulle migrazioni ha favorito l’acquisizione del concetto sociologico di “superdiversità” per dar conto dei nuovi fenomeni e dei nuovi processi del mondo globale. Nuovi paradigmi teorici cercano di descrivere e interpretare le nuove e spesso imprevedibili forme del super-contatto linguistico e semiotico che contraddistingue il mondo globale e lo fa sembrare una sorta di caos. In questa confusione gioca un ruolo quasi disturbante la questione scolastica. Come nota Vedovelli, per capire cosa succede bisogna esaminare «i quadri metodologici per l’educazione linguistica in contesto migratorio non solo dal punto di vista specifico dei processi di insegnamento-apprendimento, dei loro metodi e strumenti, ma riportandoli al quadro di pertinenza essenziale che li determina, ovvero le scelte di politica linguistica messe in atto “dall’alto”, ovvero dai governi e dalle fonti normative, o “dal basso”, cioè effettivamente attuate o addirittura elaborate con funzione integrativa o sostitutiva in mancanza di una politica linguistica formalizzata dagli organi di governo.
Non si devono inoltre trascurare le trasformazioni socioculturali e identitarie delle comunità italiane all’estero. I luoghi d’incontro e i riti delle prime generazioni sono nel tempo spariti. Come spiega Vedovelli: «[g]li spazi linguistici e culturali tradizionali sono investiti da meccanismi che […] metto-no in discussione l’idea stessa di un “locus” comunitario». Intanto «[g]li stessi sistemi produttivi en-trano in contatto e spesso in conflitto, generando contraddizioni che, dall’Italia, vanno a investire ancora una volta la nostra emigrazione. In tal senso ci sembra esemplare il caso dell’Italian Sounding, che per il nostro sistema produttivo nazionale impegnato nei processi di internazionalizzazione è il nemico dichiarato. Se non che, i prodotti che la nostra normativa ricomprende sotto tale dicitura, assimilandoli ai falsi prodotti italiani, sono opera il più delle volte di emigrati italiani o di origine ita-liana, i quali usano le simbologie verbali e non verbali della propria origine per segnalare il legame con l’italianità, soprattutto nel settore agroalimentare». In questo quadro, che vede il governo italiano impegnarsi per gli italiani all’estero e lottare, ha un effetto importante la ripresa vorticosa delle partenze italiane dalla prima decade di questo secolo, ripresa che coinvolge anche le seconde gene-razioni di chi è arrivato in Italia nell’ultimo quarto del Novecento. «I neoemigrati – commenta Vedovelli – hanno un profilo linguistico e culturale diverso da quello dei precedenti “storici” flussi: hanno un numero maggiore di anni di scolarità; hanno competenze stabilizzate in italiano; possono comunque mantenere livelli di competenza nei dialetti dei luoghi di origine; hanno competenze nelle lingue straniere, sia pure il più delle volte sviluppate a livello “scolastico”». I contatti fra questi nuo-vi arrivati e l’insediamento precedente sono quindi difficoltosi, perché i modelli di strutturazione identitaria sono troppo diversi.
In conclusione, «[i]l tema dei rapporti fra vecchia e nuova emigrazione si presenta, allora, come primario negli studi linguistici e contribuisce alla ripresa degli studi linguistici sull’emigrazione». In questa chiave i collaboratori al n. 228 della rivista esplorano, da un lato, le politiche del governo italiano (le leggi sull’insegnamento dell’italiano, per esempio, e le iniziative per il Made in Italy e contro la produzione degli emigrati) e, dall’altro, la situazione migratoria in diversi scenari prossimi e lontani: Malta, Tunisia, Africa subsahariana, Canada, Regno Unito e Germania.
LINGUA, EMIGRAZIONE, ECONOMIA ITALIANA
NEL MONDO a cura di Massimo Vedovelli
SOMMARIO
531 – Lingue e linguaggi delle migrazioni italiane nel mondo oggi: identità tradizionali e nuovi scenari
Massimo Vedovelli
539 – La legge 153/1971: miti di ieri, oggi
Monica Barni
559 – Made in Italy e migrazioni italiane
Marco Bellandi, Annalisa Caloffi, Letizia Donati e Amir Maghssudipour
578 – “Per ora qua, poi si vedrà …”: prospettive future e contatti con l’Italia degli italiani a Malta
Sandro Caruana
599 – Modelli interpretativi del Made in Italy: tratti distintivi nella narrazione aziendale di imprenditrici italiane nei paesi anglofoni
Margherita Di Salvo
610 – Donne che emigrano all’estero: storie social di italiane emigrate nel mondo
Caterina Ferrini
630 – Neoemigrazione italiana in Africa: dinamiche linguistiche e socioculturali
Raymond Siebetcheu
644 – Italiano residuale e resiliente tra discendenti dell’emigrazione italiana postunitaria in Tunisia. Un primo approccio
Iride Valenti
Altri articoli
672 – “Fuga dai campi”? Dinamiche migratorie e lavoro agricolo nel nord-ovest italiano.
Pietro Cingolani e Davide Donatiello
693 – Segnalazioni
700 – Libri ricevuti
Lorenzo Prencipe (Fondazione CSER, Rome)
Matteo Sanfilippo (Università della Tuscia – Fondazione CSER, Rome)
Matteo Sanfilippo (coordinatore, Università della Tuscia – Fondazione CSER, Rome), Paolo Barcella (Università di Bergamo), Stéphane Mourlane (Università Aix-Marseill), Carola Perillo (Fondazione CSER, Rome), Lorenzo Prencipe (Direttore, Fondazione CSER, Rome), Toni Ricciardi (Università di Ginevra), Aldo Skoda (Scalabrini International Migration Institute, Rome)
Graziano Battistella (Scalabrini Migration Center – Quezon), Paolo Bonetti (Università degli Studi di Milano-Bicocca), Corrado Bonifazi (IRPSS-CNR, Rome), Michele Colucci (ISSM-CNR, Napoli), Paola Corti (Università di Torino), Giuseppe De Rita (former president CNEL, Rome), Emilio Franzina (Università di Verona), Antonio Golini (emeritus, Università di Roma La Sapienza), Russel King (University of Sussex), Marco Martiniello (Université de Liège), Desmond O’Connor (Flinders University, Adelaide), Antonio Paganoni (Congregazione scalabriniana), Giovanni Pizzorusso (Università di Chieti – Pescara), Enrico Pugliese (Università di Napoli), M. Beatriz Rocha-Trindade (Universidade Aberta – Lisboa), Salvatore Strozza (Università di Napoli), Giovanni Giulio Valtolina (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Massimo Vedovelli (Università di Siena).
Giuseppe De Rita (former president CNEL, Rome), Antonio Golini (emeritus, Università di Roma La Sapienza), Russel King (University of Sussex), Desmond O’Connor (Flinders University, Adelaide), Antonio Paganoni (Congregazione scalabriniana), Enrico Pugliese (Università di Napoli), M. Beatriz Rocha-Trindade (Universidade Aberta – Lisboa)
Via Dandolo 58 – 00153 Roma Tel. 06.58.97.664 – Fax 06.52.97.89.94 E-mail: studiemigrazione@cser.it