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Studi Emigrazione n°206/2017

Studi Emigrazione 206/2017

a cura di Matteo Sanfilippo

Con questo fascicolo avevamo deciso di ripristinare la pubblicazione di miscellanee, perché permettono di offrire materiali più variati di quelli dei numeri monografici e di rendere conto di ricerche assai diverse fra loro. Una volta selezionato, valutato e approvato quanto giuntoci in redazione, ci siamo, però, accorti che anche questi contributi convergono verso un numero ridotto di temi. Come si vede dall’indice, abbiamo infatti sei articoli sulla mobilità verso e dentro l’Europa e due su quella da e verso l’America Latina. Inoltre i sei contributi sull’Europa si richiamano fra loro perché hanno tanti spunti in comune. In primo luogo affrontano il problema della scolarità, nei paesi di arrivo e in quelli di partenza, e delle sue conseguenze sugli sbocchi lavorativi e sull’autopercezione degli migranti. In secondo luogo, più autori discutono la nuova e la vecchia mobilità verso l’Europa meridionale: mobilità che è non soltanto intercontinentale, ma anche infra-europea. Infatti gli irlandesi vanno in Spagna e in Italia durante l’età moderna, mentre oggi vi si recano i romeni o altri esteuropei. In terzo luogo, più saggi considerano il ruolo delle famiglie e del genere nei flussi e nelle stratificazioni delle comunità immigrate. Infine quasi tutti hanno presente la possibilità della comparazione di fenomeni, che variano nel tempo e nello spazio, ma che hanno un forte comun denominatore. In particolare appare non soltanto possibile paragonare i flussi verso o da un solo paese, ma anche il ruolo, la formazione e le scelte di coloro che lavorano più a contatto con i migranti, ovvero gli operatori dei servizi sociali europei. Paradossalmente quindi quello che era stato immaginato come un fascicolo miscellaneo è divenuto l’ennesimo monografico.